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11.03.2009 - I detective in azienda
 
La crisi alimenta il sospetto. E allora l'audit, la verifica contabile, è all'ordine del giorno. Perché prima di tagliare pesantemente i costi si vogliono scoprire eventuali frodi, a partire da quelle compiute dall'interno. Nelle aziende cresce così la domanda di investigatori privati, gente capace di passare alla lente la fedeltà-affidabilità di manager e dipendenti. Oltre che di scoprire e contrastare lo spionaggio industriale, la concorrenza sleale di ex collaboratori, la contraffazione dei marchi o la violazione di brevetti. In generale, cioè, di abbattere il rischio aziendale.

Per questo nel 2009 avranno sempre più mercato le agenzie di investigazione, già nel 2008 cresciute del 20% fino a raggiungere quota 3 mila e un giro d'affari di 300 milioni di euro. «Il nostro problema, però, è quello di trovare personale qualificato per queste attività. Perché non è più il tempo dello Sherlock Holmes isolato o dell'ufficetto dell'ex brigadiere in pensione, ma di professionisti che facciano capo a una vera e propria azienda strutturata tipo la nostra», spiega Vincenzo Francese, amministratore delegato di Axerta Spa, l'agenzia investigativa del gruppo IVI.

Quest'anno quindi, la domanda di nuovi detective raggiungerà il tetto di almeno 500 persone. «Una richiesta che potrebbe anche essere più elevata — commenta Onofrio Cappiello, ammini-stratore delegato di Euro Investigation — persone con competenze più moderne rispetto a quelle esistenti oggi sul mercato.

LE COMPETENZE- Perché, per esempio nell'audit aziendale, oltre agli analisti finanziari ci vuole chi sappia guardare i bilanci con occhio investigativo, più puntato sulle persone che sui numeri». L'identikit del nuovo detective prevede un'età tra i 30 e i 40 anni (ma se alle spalle c'è una laurea si parte anche da 24-25 anni), elevata autonomia decisionale combinata con la propensione al lavoro di gruppo, guida più che esperta di auto e moto, familiarità con le tecnologie (cellulari, blackberry, laptop, videocamere, localizzatori satellitari, microtelecamere), competenza giuridica di base e, nota dolente, disponibilità totale 24 ore su 24 ad attivarsi con tempi di reazione minimi, anche per frequenti trasferte in Italia e all'estero.

«E' proprio questa la ragione — spiega Sabrina Vai, titolare di Ethix Srl, una piccola boutique dell'investigazione che opera anche per agenzie internazionali — per la quale non è pensabile un rapporto di lavoro subordinato, ma solo forme di consulenza e collaborazioni a progetto ». Un'ipotesi contrattuale che però, per chi lavora per più agenzie, può portare a un guadagno di 3-5 mila euro mensili.

LA FORMAZIONE- E per chi vuol partire con una marcia in più c'è la laurea in scienze dell'investigazione all'università dell'Aquila, il corso di criminologia a Bari e l'aggiornamento professionale in «Diritto e tecnica dell'investigazione» all'università di Siena


Enzo Riboni
Corriere della Sera


fonte: http://lavoro.corriere.it/NewsCarriere/I_detective_in_azienda_91201771.htm